21 June 2022
Cinquant’anni e più ci separano dagli anni di piombo, che hanno lasciato una tragica sequenza di massacri. Piazza Fontana, piazza della Loggia, la questura di Milano, per arrivare al meno ricordato di questi eventi: nel piccolo comune isontino di Peteano il 31 maggio 1972 una bomba camuffata in una 500 rubata esplose uccidendo tre carabinieri. Cinquant’anni sono passati ma fin qui non è stato evidenziato il fatto che tutte queste vicende hanno un elemento in comune: esplosivo e carnefici provenienti dalle stesse zone del Paese, quell’area del Nord-Est in cui nel secondo dopoguerra si sono innervate le trame oscure di Gladio. In quelle stesse zone per vent’anni qualcuno (probabilmente più di uno) ha colpito cittadini indifesi, donne e bambini inclusi, lasciando nei luoghi più comuni micidiali dispositivi pronti a esplodere. Come mai gli autori di questi delitti non sono stati mai intercettati? Chi li ha formati e coperti?Ugo Dinello mette insieme tasselli di un mosaico complesso, collegando protagonisti e fatti degli anni più cupi della Repubblica.
UGO DINELLO, veneziano, giornalista, si occupa di cronaca da oltre trent’anni. È stato premiato dall’Unione nazionale cronisti italiani e dall’Ordine dei giornalisti per le sue inchieste su Unabomber, per cui era stato fatto perquisire a casa e in redazione dalla magistratura che voleva conoscere le sue fonti, che lui non ha rivelato.
È stato tra i promotori delle proteste contro le leggi bavaglio alla stampa.
Tra i suoi sul fenomeno mafioso, per la Biblioteca Universale Rizzoli” ha pubblicato “Mafia a Nord Est” (con Luana de Francisco e Giampiero Rossi, 2015), per Laterza Crimini a Nord-Est (con Luana de Francisco, 2020).