21 avril - 27 octobre 2024
Al Museo ebraico di Venezia la mostra "I confini dell'alterità / The contours of otherness"
Il museo ebraico di Venezia, in occasione della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, propone una mostra sull’esperienza migratoria intitolata I confini dell’alterità / The Contours of Otherness. Promossa e organizzata dalla Comunità ebraica di Venezia con Opera Laboratori e Shifting Vision, l'esposizione terminerà il 27 ottobre 2024.
Il tema conduttore della mostra, curata dalla direttrice del museo Marcella Ansaldi, ha un puntuale storico collegamento con l’intera area di Cannaregio dove nacque, nel 1516, il Ghetto, quale luogo di confinamento di ebrei, che mai ottennero il diritto di cittadinanza da parte della Repubblica veneziana. L’esperienza culturale lasciata dai numerosi viandanti, stranieri e migranti, ci ha lasciato oggi un esempio di umana convivenza e reciproco arricchimento da cui poter trarre ispirazione. Stanzialità obbligata, spostamento, fuga, ma anche scelta identitaria, rinnovamento, coscienza e mutamento sono i temi su cui gli artisti sono chiamati al confronto.
L’esposizione avrà luogo in tre spazi del ghetto: Spazio Ikona, Spazio Lab e Spazio Azzime. A Spazio Ikona espongono: Danny Avidan, Amit Berman, Jonathan Prince, Elisheva Reva, Flora Temnouche. In Spazio Lab: Lucas e Tyra Morten, Laure Prouvost, Lihi Turjeman, Deborah Werblud. Allo Spazio Azzime: Yael Toren. Curatrice degli artisti di Spazio Ikona e Spazio Lab la giovane ventinovenne Jemma Elliott-Israelson, mentre per Spazio Azzime Avi Ifergan, con coordinamento e assistenza di Nadia Gheras. L’esposizione sarà corredata dal catalogo in doppia lingua edito da Sillabe.