03 marzo - 20 novembre 2023

3 – 23 marzo Stefano Boato

Il colore è concepito dall’artista come totalità originaria e insieme come orizzonte di ogni possibile rapporto dell’uomo con lo spazio e con la realtà che vuole rappresentare.

Boato arricchisce la forma di dinamismo fatto frammenti di spazio, linee sovrapposte, colori saturi e meno saturi, rassicuranti , scelti sempre in funzione del colore dominante che serve a sottolineare o a “rivelare” la complessità strutturale.

Il quadro è come una griglia nelle cui maglie si iscrivono immagini e segni colorati, si tratta di un processo tra linguaggio scritto e linguaggio figurativo recuperato dalle radici storiche della nostra cultura.

24 marzo-20 aprile Susanna Fiori

Anche se in questo periodo storico l’incertezza prevale su tutto, le opere dell’artista portano il fruitore a modificare l’approccio all’oggetto artistico che, da natura solo estetica, diviene il risultato di un processo di comunicazione e cognizione che coinvolge chi guarda nel modo di ragionare sulla natura e sul significato creativo del lavoro.

La realtà dell’opera va in parallelo alla vita dell’artista, dove le sue aspirazioni e le sue esperienze sono perfettamente rappresentate in totale comunicazione con la natura.

Un rapporto che è soprattutto con “l’ambiente” sia con la cultura della quale è il “prodotto” sia con quella che essa stessa attiva.

21 aprile-16 maggio Lucia Sartori

L’interesse per i soggetti aiuta l’artista ad inquadrare, secondo un gioco prospettico, le linee e dare una suggestione legando la luce e l’ombra.

L’immediatezza del tema non nasconde mai la complessità del soggetto anzi la pittura mette sempre in primo piano gli elementi concettuali ed estetici del soggetto.

L’uso del pennello è come un’energia che si fa spazio, porta con sé la concretezza delle forme per cui ogni segno diventa un evento unico.

L’orizzonte quotidiano è considerato dall’artista come una presa diretta dell’esistente nel panorama umano.

17 maggio-14 giugno Spoleto Art Festival 2023

Presidente Luca Filipponi direttore artistico Paola Biadetti; in questa mostra sono presenti artisti che

hanno esposto in Italia e all’estero, che con le loro opere realizzano in piena libertà creativa, una sperimentazione per una scuola di disegno e pittura.

15 giugno-13 luglio Revelant

L’artista ha una pittura empirica, un’opera non costituisce una produzione fine a se stessa ma si configura come una vera e propria esperienza che influenza le opere.

Le immagini, realizzate con tecnica divisionista, si ammirano per l’intensità e le vibrazioni della luce ottenute in un'attenta distribuzione delle forme d’ambiente.

Pellizza de Volpedo sull’esperienza del divisionismo italiano scrisse:

“Sento che ora non è più il tempo di fare dell’Arte per l’Arte, ma l’Arte per l’umanità”.

14 luglio-2 agosto Franca Balla

L’arte dell’artista rappresenta un tipo di lingua che è universale, riposta in profondità nelle nostre menti, una specie di lingua comune che potrebbe essere usata

indipendentemente dalla nazionalità, quindi universale. Le opere vivono oltre la materia, oltre la forma, oltre il tempo e lo spazio, il rapporto tra segno, sintesi geometrica e campo cromatico in un inesauribile gamma di soluzioni formali.

Le sue opere hanno la capacità di trascinare in sé la forza e l’energia vibrante prodotta dalle sue emozioni.

3 agosto-27 agosto Quentina Lunchberg

L’artista usa l’espressione fotografica come se dipingesse, la sua arte si può considerare una fotografia pittorica o una pittura fotografica perché crea le sue opere dominando la luce e le ombre con grande genialità; ogni scatto ci regala la sensazione di unicità.

La reazione di meraviglia che avvertiamo è data dall’abilità dell’artista di impartire ad un mondo materiale una sensibilità propria che comporta un carico magnetico.

Moholy-Nagy definiva la fotografia “la più perfetta comunicazione visiva rappresentabile".

28 agosto-14 settembre Accademia della Bussola

Gli artisti di questa accademia sono un punto di riferimento nell’arte contemporanea.

La sperimentazione e la ricerca sono alla base dei loro lavori che contribuiscono, con il loro calore umano, a trasmettere una lezione di morale estetica.

Usando varie tecniche creano composizioni di grande equilibrio affidate ad un invenzione di forme.

15 settembre – 5 ottobre Arnaldo Guadagnini

Pittore, musicista e poeta Guadagnini usa queste qualità per potenziare un universo creativo, luogo di avvenimenti poetici-luministici in cui il colore è il suo elemento fondante.

I quadri danno l’esatta coincidenza tra l’organizzazione fisica delle stesure e l’ampiezza delle manifestazioni cromatiche, purissimi ritmi, muti spartiti musicali.

I colori hanno una straordinaria trasparenza e insieme una completezza suscitando emozioni come curiosità, allegria e gioia.

Come scriveva Giulio Ghirardi “….per il pittore il quadro è una specie di diario, un’occasione di guardarsi allo specchio e dialogare con il suo linguaggio,”” e Guadagnini fa proprio questo, attraverso la fantasia del suo linguaggio realizza opere di estrema raffinatezza e di immediata qualità comunicativa.

6 ottobre-23 ottobre Angela Greco-Elisabetta Castello

Per interpretare l'attività artistica di queste due pittrici è importante tener conto non solo della loro valenza

estetica, ma anche delle loro personalità forti ed innovative.

Per loro l’arte è un modo di esprimersi, è una lingua, l’arte è la loro parola e la pittura il loro alfabeto.

L’arte del ritratto è fatta di mistero e verità ed è

importante trovare il giusto equilibrio tra queste due componenti.

La Greco realizza delle atmosfere irreali, che danno vita ad uno spostamento dei corpi facendoli oscillare come eteree figure

Ogni immagine vale per sé in quanto tale, ed è in stretta relazione alle altre senza coerenza temporale, poiché fare pittura è un modo di partecipare alla vita, di vivere nella storia.

24 ottobre-20 novembre Anna Campagnari

L’arte della Campagnari si esprime con una varietà di idee, ha il dono naturale della creazione ma con una coerenza che è soprattutto un fatto interiore.

Le sue opere partecipano ad un'operazione nel tempo e nello spazio, non per deduzione mentale ma per una partecipazione concreta e fruibile.

La parola guida dell’arte dell’artista è “sinergia”.

I suoi lavori sono “significanze” rispetto al processo della mente dove si nascondono bellezza, vita e “un’infinita organizzazione” dove tutto è sinergico.

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