01 gennaio - 31 dicembre 2016

Il nome etnico "Veneti" si rinviene sotto forme diverse riferito a popoli storici che abitarono varie parti del continente europeo ed è contenuto in numerosi toponimi. La sua diffusione marca una vasta area che si irradia dall'Europa centrale verso Nord, nei Paesi Baltici e la costa polacca, verso Meridione nel comprensorio alpino-adriatico e nelle valli padana e danubiana, ma anche verso Sud-Est, in Asia Minore. Altre tracce significative sono contenute nei nomi di luogo sparsi tra Bretagna, Normandia, Galles e Scandinavia. Su di un'area più distretta (Veneto, Emilia Romagna, Trentino, Tirolo, Carinzia, Stiria, Friuli-Venezia Giulia, Istria e Slovenia) si è prodotta, soprattutto nei secoli VI e V, la cosiddetta Arte delle situle connotata da una spiccata originalità figurativa e stilistica. In queste terre popoli di origine venetica -quali Veneti euganei, Vindelici, Reti, Carni, Norici e forse anche Liburni- parlavano una lingua a noi incomprensibile, usando in gran parte uno stesso sistema di scrittura, attestato in circa 400 iscrizioni: l'alfabeto venetico. La conferenza proporrà una analisi di tali iscrizioni, descrivendo le diverse chiavi interpretative finora utilizzate per tradurle e metterà in luce le loro caratteristiche linguistiche -grafiche, lessicali, grammaticali- che il sapere accademico ha tralasciato, sicchè il grande pubblico ne è del tutto all'oscuro.

Venerdì 4 Novembre 2016 Ore: 17.30

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